Questa mattina mi ha chiamato un cliente dicendo di aver preso Cryptolocker tramite una mail che sembrava inviata da ENEL e che invitava a scaricare la fattura relativa ai consumi del bimestre.
Da subito ho pensato: “eccolo qua… un altro che apre le mail un tanto al chilo”, ma poi ho visto che nella notte la stessa mail è arrivata anche a me e ho quindi voluto guardare come fosse stata preparata. Solitamente si trova un testo in italiano stentato e, già con una leggera analisi, si capisce che si tratta di un falso.
In questo caso, invece, devo dire che il lavoro è davvero fatto bene. Allego uno screenshot della mail.
Dunque attenzione: NON CLICCARE SUL LINK E CANCELLA SUBITO LA MAIL!
Analizzando la mail più a fondo si vede chiaramente che qualcosa non va:
- Il numero cliente (anche se dubito che lo si sappia a memoria)
- Il codice fiscale
- Un errore sulla riga prima del link per scaricare (sar’a)
- Sulla stessa riga, viene indicato un addebito presso un numero invece che una banca.
- Un errore sul secondo pulsante blu (una “D” finale di troppo)
- Un errore sul link per disiscriversi (manca una “n”)
La morale è sempre la stessa: massima attenzione prima di aprire mail e cliccare su link, anche se ad una prima occhiata sembrano affidabili.
che firewall e che configurazione aveva per coriosità?
Ciao Massimiliano. Nessun firewall con UTM o applicazioni specifiche, come quasi tutte le realtà italiane medio/piccole. Purtroppo l’imprenditore vede questi dispositivi come un costo, senza capirne il reale beneficio. La storia è sempre la stessa: “ho 4 PC in croce, non ha senso spendere”.
Ad ogni modo, dove il cliente è disposto ad investire in soluzioni di sicurezza, io solitamente lavoro con WatchGuard.
Ottimo, anche io uso da qualche anno e mi trovo benissimo. Altra storia invece i clienti .. è una lotta impari e stressante cercare di far capire che è necessario, i concetti di sicurezza, bloccare tutto e aprire solo ciò che serve. fino al discorso antivirus su licenza. Tu pensa che anche sui rinnovi fanno storie, perchè a detta loro “non è giustificato”.
E’ dura la vita dell’informatico