All’inizio del mese di agosto ho ricevuto uno ScanSnap N1800 in prestito da Fujitsu. A seguito di una mia richiesta e data una collaborazione che intercorre da anni, mi hanno inviato e lasciato per tutto il mese il loro ultimo scanner documentale per poter fare dei test di installazione, configurazione ed utilizzo in ambito business, soprattutto collegando il dispositivo ad un portale realizzato con SharePoint Foundation 2010. La possibilità di una completa e diretta interazione con SharePoint rende, a mio parere, particolarmente appetibile questo ultimo nato in casa Fujitsu.
Ho richiesto a Lake Web di supportarmi lato SharePoint 2010 realizzando un piccolo portale demo per poter valutare le varie funzionalità offerte dallo scanner. Vediamo nel dettaglio gli esperimenti svolti.
Le caratteristiche dello scanner sono molto interessanti, soprattutto per ciò che riguarda la velocità di acquisizione. Si parla infatti di 20 fogli A4 al minuto fronte/retro (con singolo passaggio) che si traducono in 40 pagine in 60 secondi. I comandi vengono impartiti all’apparecchio tramite un comodo display touch screen a colori grazie al quale con pochi passaggi l’utente può salvare i documenti sulla intranet aziendale, inviarli tramite mail oppure archiviarli su storage cloud.
L’N1800 non richiede l’installazione di software particolare sui client degli utenti in quanto a tutti gli effetti è un sistema indipendente in grado di lavorare autonomamente una volta collegato alla rete aziendale.
Il contenuto della confezione comprende, oltre allo scanner, la manualistica a corredo e il trasformatore AC, una busta trasparente che consente di inserire un originale in formato A3 piegato a metà così da poter eseguire scansioni di dimensione superiore all’A4.
Collegata la corrente e la rete ethernet procedo alla prima accensione del dispositivo. I tempi di accensione sono estremamente rapidi se valutati in funzione del sistema montato sul dispositivo. Ci si rende conto dalla fase di boot che quello installato sullo ScanSnap N1800 è un vero e proprio sistema operativo. Di seguito pubblico un filmato girato in real time per dare l’idea dell’effettivo tempo di avvio della macchina.
Vediamo dal video che l’apparecchio impiega circa 30 secondi a concludere la fase di boot, e richiede quindi l’accesso con delle credenziali utente. L’amministratore predefinito utilizza la combinazione username/password “admin” e “password” come default ed è ovviamente possibile specificare una nuova password dal pannello di gestione dello scanner.
Ora, la prima operazione da svolgere è quella di assegnare allo scanner un indirizzo IP appartenente alla nostra sottorete. Per fare questo è sufficiente accedere al pannello relativo alle impostazioni di rete che comparirà non appena eseguito il login come amministratore del sistema e procedere, step-by-step, all’inserimento dei parametri necessari. Vediamo nel video una panoramica sulle impostazioni TCP/IP.
Come si vede dal video è possibile attribuire al dispositivo il proprio indirizzo IP statico oppure configurarlo per ricevere tutte le impostazioni tramite DHCP. Vediamo fin dal primo utilizzo che il pannello touch screen offre una risposta immediata e l’utilizzo è confortevole, anche se ovviamente non paragonabile ai display capacitivi a cui i moderni smartphone ci hanno abituato.
Una volta configurata la rete è possibile inserire lo scanner all’interno della propria struttura Active Directory qualora disponibile. Così facendo lo scanner può attingere dalle risorse AD quali, ad esempio, gli utenti esistenti nell’organizzazione. Vediamo nel video come renderlo membro di Active Directory a partire da una configurazione iniziale basata su gruppo di lavoro.
La procedura di integrazione con AD richiede, come si vede dal video, circa 3 minuti inclusi i tempi di riavvio. Ora lo scanner è a tutti gli effetti un membro del nostro dominio. Nel prossimo articolo vedremo come sfruttare in modo produttivo questa integrazione.
Davvero un gioiello di scanner! Velocissimo ed utilissimo per l’archiaviazione di documenti nella propria rete aziendale, nel sistema cluod, oppure più semplicemente per l’archiviazione di documenti amministrativi nel proprio gestionale.